Volete partire alla scoperta di un angolo di Veneto dedicato al vino che ha fatto conoscere il Made in Italy vitivinicolo nel mondo? Sì?
Allora il nostro itinerario dedicato alla strada del Prosecco è quello che fa per voi e che non potete mancare nella vostra lista di cosa vedere a Treviso.
Salite bici, in vespa o in macchina, come preferite, e godetevi il viaggio! Ci pensiamo noi a guidarvi alla scoperta di bellissimi vigneti, abbazie e castelli e dei prodotti tipici della marca trevigiana.
Ma, percorrere la strada del prosecco senza fare una degustazione è un controsenso, no?
Ecco perchè abbiamo inserito nel nostro itinerario anche delle tappe presso rinomate cantine della zona! (Ed una eccellenza biologica perché teniamo al nostro pianeta e al nostro e vostro corpo!)
Qui potrete degustare una selezione di vini DOCG accompagnati con salumi e formaggi locali, per esaltarne il gusto.
Come fare? Ma acquistando l’esperienza sul nostro sito, naturalmente!
Se invece avete già comprato il nostro cofanetto regalo ed avete deciso di recarvi nella zona del prosecco, ecco l’itinerario che vi proponiamo per la vostra giornata.

Strada del prosecco: la mappa e gli 8 luoghi imperdibili.
Ecco i punti più interessanti e le attrazioni da non mancare che toccheremo con il nostro itinerario:
- il Museo del Baco da Seta a San Giacomo di Veglia;
- Villa Brandolini a Solighetto;
- il “Molinetto della Croda“;
- le Torri di Credazzo di Farra di Soligo;
- l’Abbazia di Follina;
- Cison di Valmarino ed il Castel Brandolini;
- i laghi di Revine.
Strada del prosecco: itinerari.
Punto di partenza è San Giacomo di Veglia, zona appena all’esterno della città di Vittorio Veneto nei pressi del vecchio frantoio, famosa per la “Via delle Filande”.
A cosa si deve questo nome?
Al grande edificio bianco zeppo di finestre che domina la strada. E’ l’ex filanda Maffi, dismessa a metà ‘900 ed oggi sede del curioso “Museo del Baco da Seta”. Dentro, attraverso materiale di privati ed imprese che hanno operato nel campo si ripercorre la storia di questa attività che un tempo è stata fondamentale per l’economia locale. E’ senz’altro da visitare!
Ancora un piccolo sforzo e si arriva a Solighetto e alla settecentesca Villa Brandolini, eretta nel XVIII sec., ed oggi sede del “Consorzio Tutela del Vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG”, il “frizzante” protagonista della nostra strada.
Il molinetto della croda: tappa bucolica della strada del prosecco
Dopo tanta salita, ecco finalmente un pò di discesa (esaltata da scorci suggestivi) fino a Refrontolo location del “Molinetto della Croda”, uno dei luoghi più suggestivi della zona!
Come dice il nome, si tratta di un piccolo mulino ad acqua, realizzato nel XII secolo ai piedi di un salto d’acqua di 12 metri.
E la croda, cos’è?
Semplicemente la nuda roccia su cui poggiano le sue fondamenta!
Dopo essere stato dismesso nel ‘900 ed accuratamente restaurato, oggi ospita il “Museo della molitura”. E’ davvero suggestivo entrarvi e vedere funzionare la macina!
Ripreso il percorso, ci avviciniamo a Farra di Soligo e alle tre Torri arroccate in cima al colle ed in parte nascoste dalla vegetazione. La gente del posto le chiama Torri di Credazzo (da credaz=creta, forse riferito alla struttura terrosa delle colline circostanti) e, assieme alla cinta muraria che le collega, sono i resti di un antico castello distrutto nel ‘400.
Purtroppo non sono visitabili, ma passeggiando tra i vigneti lungo una stradina poco impegnativa vi si arriva a ridosso e si può godere di un bel colpo d’occhio sul paesaggio sottostante.
Pronti a riprendere il viaggio?
Per gli amanti della bici, c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i vari sentieri che, passando attraverso il Monte Moncader e le altre colline della zona, collegano Farra di Soligo a Col San Martino dove si può visitare l’incantevole Chiesetta di San Vigilio, da cui si gode una straordinaria vista panoramica sulla valle sottostantee.
Da Col San Martino a Follina il passo è breve.
Abbazia di Follina
Antichi edifici e costruzioni fanno capolino da ogni dove in questo borgo dalla caratteristica struttura medievale ; non per niente è stato eletto fra i borghi più belli d’Italia!. Qui si può passeggiare fra le stesse strade che sono state percorse da alcuni fra i più importanti nobili che fecero la storia della Serenissima (ad es. i conti Brandolini). E si deve assolutamente visitare la splendida abbazia di Follina o di Santa Maria. Il suo valore storico è immane. Pensate che era legata nientemeno che con i centri monastici (cistercensi) più importanti dell’Europa del ‘200: le abbazie di Chiaravalle e di Citeaux!
Oltre alla chiesa merita certamente una visita anche il bellissimo chiostro, l’altra chicca del posto: è punteggiato di colonnine in pietra locale che sono cesellate con motivi ornamentali davvero curiosi.ù
Salutati i monaci, il nostro itinerario prosegue verso Rolle ed il borgo di Cison di Valmarino attraverso un paesaggio dominato da boschi, vigneti ed alberi da frutto e punteggiato di “casere”.
Cison di Valmarino, il castello della strada del prosecco
E se Rolle è “una cartolina inviata dagli dei” (così la definì il poeta Andrea Zanzotto), Cison di Valmarino non è da meno. Sembra opera di una qualche divinità con la passione per le favole e i bei paesaggi. Qui c’è, infatti, un fascinoso castello che dalla sommità del monte sorveglia uno dei borghi più belli d’Italia.
Castel Brandolini risale al ‘200 e presenta una curiosa facciata da palazzo patrizio veneto con tanto di bifore e trifore che in un certo senso ha quasi reso doverosa la trasformazione in Hotel di lusso! Ma sempre con un occhio al passato: è raggiungibile dalla base della collina con una simpatica Funicolare.
Salutata la romantica atmosfera di Cison, ci apprestiamo a raggiungere Revine Lago, l’ultima tappa del nostro itinerario.
Un consiglio per gli amanti della bici, non lasciatevi sfuggire l’opportunità di percorrere “la via dell’Acqua”: la stradina che, costeggiando il torrente Rujo, si snoda dal centro di Cison sin nel bosco, lambendo vecchi mulini e altre testimonianze dell’archeologia idraulica industriale.
Come concludere in bellezza il giro? Ma con una passeggiata, naturalmente.
I sentieri che si snodano attorno ai due pittoreschi laghi di Santa Maria e di Lago (già, si chiama proprio Lago di Lago), orlati di canneti sono tanti (e d’estate punteggiati di ninfee!), a voi la scelta di quello che preferite.
Strada del prosecco: agriturismo.
Se dopo tanto girare ed esplorare vi è venuta fame o se volete fare una sosta durante l’itinerario, non temete siete nella zona giusta.
Qui i bei posti dove gustare le irresistibili prelibatezze locali e godere anche di viste panoramiche impareggiabili non mancano. Noi vi suggeriamo di fermarvi in uno dei tanti agriturismi e di provare:
- la Soppressa che qui viene prodotta aggiungendo prosecco e pezzi di mela all’impasto di carni;
- il Figalét, una salsiccia di fegato e uvetta;
- la Sopa Coada, una sorta di pasticcio a base di pane secco imbevuto di brodo e piccione stufato;
- le carni cotte allo spiedo e servite ben calde e croccanti;
- la Pinza, torta rustica estremamente condita e speziata.
E se voleste prolungare la sosta?
Nessun problema. Alcuni agriturismi propongono anche l’alloggio… qualcuno anche in location davvero particolari!
Particolari?
Certo! Come definireste voi la possibilità di dormire, ad esempio, in un’enorme botte in mezzo ai vigneti?
E per finire qualche curiosità sulla storia del prosecco
- la Strada del Prosecco (a cui ci siamo ispirati) è stata creata dall’”Associazione Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene”, unificando i 15 comuni dove si sviluppa la coltivazione del Prosecco DOCG? E che il suo suggestivo tracciato riprende larghi tratti della “Strada del Vino Bianco” del 1966 nata per “valorizzare tutto il territorio, i suoi diversi paesaggi viticoli e le tante attrattive, anche storico-artistiche, disseminate lungo le colline tra Conegliano e Valdobbiadene”?
- il Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG è uno dei vini più antichi della prestigiosa tradizione enologica italiana?
- le colline del prosecco costituiscono un patrimonio unico al mondo riconosciuto dall’UNESCO?
- la quasi totalità degli addetti delle filande erano donne? Perchè? Per due motivi: per l’abilità delle loro mani e perchè la società rurale forniva abbondanza di lavoratrici donne.
- nel 1977 il “Molinetto della Croda” ha fatto da scenario al film ‘Mogliamante’ con Marcello Mastroianni e Laura Antonelli?
- secondo un’antica leggenda c’era un passaggio segreto sotterraneo che collegava il Castello di Farra di Soligo (le Torri di Credazzo) all’allora alleato castello di Susegana? E che durante la Prima Guerra Mondiale l’esercito Austro-ungarico ha scavato delle grotte vicino alle sue mura come rifugio?
- la Chiesetta di San Vigilio a Col San Martino, durante la Prima Guerra mondiale fu adibita a base militare (segreta) per lo spionaggio delle truppe italiane?
- che anche la popstar Robbie Williams è stata ammaliata dal fascino di Follina? Il cantante, in Veneto per uno show privato, ha soggiornato presso l’hotel Villa Abbazia, sito nel centro storico del paese!
- che furono proprio i monaci dell’abbazia di Follina a introdurre l’arte laniera del borgo? E che Follina arrivò a realizzare (nell’800) tessiture così pregiate da fare concorrenza ai prodotti olandesi e inglesi?
Questi itinerari del gusto sono nati per promuovere le degustazioni presso artigiani della Confartigianato.
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